Dal 6 al 16 febbraio 2025 Bologna ospiterà la 13esima edizione di Art City, con un palinsesto di eventi che ruota intorno al tema Le Porte della Città, dedicato alle dieci Porte storiche di Bologna. Un circuito di opere realizzate da alcuni artisti e artiste dialogherà con la storia, le trasformazioni sociali e le transizioni morfologiche che hanno attraversato la città felsinea nel tempo.
l festival di arte contemporanea si inserisce nel percorso che lungo i viali della città per 8 chilometri collega una Porta all’altra dedicando a ciascuna di esse un progetto artistico che il pubblico scoprirà, tappa dopo tappa.
Promossa dal Comune di Bologna e BolognaFiere e diretta per l’ottavo anno consecutivo da Lorenzo Balbi, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la manifestazione si affiancherà, come da tradizione, al programma di Arte Fiera, che quest’anno si svolgerà dal 7 al 9 febbraio 2025.
Gli eventi di Art City Bologna da non perdere
Lo Special Program di ART CITY Bologna 2025 si apre con Porta Mascarella dove Angelo Plessas colloca, nella facciata del varco, l’opera Extropic Optimisms: Portal IV, un vero e proprio portale composto da insegne luminose, raffiguranti diversi simboli scelti dall’artista greco in quanto portatori di conciliazione e rigenerazione, che investirà di fortuna ed energia chiunque incrocerà casualmente il attraversamento bolognese.
A Porta San Donato l’installazione sonora Deep Water Pulse di Susan Philipsz evoca il mondo sommerso e l’abisso marino; così come, in modo metaforico, il ritmo del battito cardiaco. Philipsz è presente, inoltre, presso la Collezione di Mineralogia del Museo Luigi Bombicci di Bologna con la sua serie fotografica Elettra, omaggio alle ricerche in campo scientifico di Guglielmo Marconi.
Il percorso prosegue a Porta San Vitale con l’artista Judith Hopf e la scultura Phone User 4 attraverso cui, con il linguaggio ironico mutuato dalla slapstick comedy, l’artista si concentra sui nostri gesti quotidiani e sui movimenti inconsci.
Franco Mazzucchelli propone a Porta Maggiore il suo nuovo Intervento Ambientale, una grande scultura gonfiabile in pvc che l’artista pone in dialogo con la Porta abbattendo la monumentalità.
Negli ambienti di Porta Santo Stefano l’installazione video Elegy di Gabrielle Goliath rimarca la persistenza di una cultura della violenza nella società contemporanea, attraverso la commemorazione intima e corale di persone LGBTQIA+ perseguitate e uccise in Sudafrica.
A Porta Castiglione l’installazione site specific Tremendous gap between you and me di Fatma Bucak riflette sulla possibilità di rinascita da un cumulo di rovine mentre Francesco Cavaliere anima Porta Saragozza con la scultura OTTO, doppia curva lingua!, la quale agisce come una giocosa cassa di risonanza attraverso cui diffondere il proprio pensiero e amplificare la propria energia.
Sulla facciata di Porta San Felice, Dread Scott posiziona A Man Was Lynched by Police Yesterday, una bandiera nera di denuncia dei soprusi da sempre subiti dalla comunità afrodiscendente americana e ancora oggi profondamente radicati.
Presentato a Porta Lame, il video Aaaaaaa di Valentina Furian esplora le profondità della terra addentrandosi nel buio per avvicinarsi all’essenza animale che appartiene a ogni essere umano.
A Porta Galliera, l’artista Andrea Romano presenta il progetto Anteo ispirato alla storia di Anteo Zamboni, giovane ragazzo bolognese ucciso da un gruppo di squadristi fascisti per aver tentato di uccidere Mussolini.
Infine, a chiudere lo Special Program è BARK, la performance di Derek MF Di Fabio sviluppata in collaborazione con Almanac tra il 2020 e 2021 e rielaborata per ART CITY Bologna 2025, che riunisce un coro di persone queer in una biciclettata che si muoverà seguendo le Porte della città e congiungendo idealmente tutti i progetti.