I Musei Civici di Bologna si raccontano sotto le stelle in Piazza Maggiore dal 1 luglio al 9 agosto 2024. Sono sei gli appuntamenti serali con Musei sotto le stelle che, grazie alla collaborazione tra i Musei Civici e la Fondazione Cineteca di Bologna, alle ore 21.30 nel mese di luglio e alle 21.15 in agosto, precederanno le proiezioni gratuite dei film in programma nel cartellone Sotto le stelle del Cinema.
Durante uno dei riti più amati dai cittadini bolognesi, dai cinefili di tutto il mondo e dai tanti turisti che affollano la città in estate, i volti e le voci di coloro che dirigono e lavorano nei Musei Civici si alterneranno per raccontare in prima persona le storie e i patrimoni culturali museali attraverso varie e differenti trame narrative di percorsi espositivi permanenti, mostre, progetti in corso. I musei escono dai propri confini materiali e dialogano con il grande pubblico che vive la magia del cinema all’aperto più bello del mondo.
Musei sotto le stelle: il calendario
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Lunedì 1 luglio 2024 ore 21.30
Lorenzo Balbi (direttore MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna) e Marinella Paderni (curatrice e docente)
Robert Kuśmirowski. P E R S O [A] N O M A L I A
In occasione del 44° anniversario della strage di Ustica, il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna presenta fino al 29 settembre 2024, nello spazio della Sala delle Ciminiere, P E R S O [A] N O M A L I A, una grande mostra dell’artista polacco Robert Kuśmirowski a cura di Lorenzo Balbi e Marinella Paderni. L’esposizione, facendo eco al tragico evento del 27 giugno 1980, affida al linguaggio dell’arte contemporanea una riflessione sulla memoria collettiva in un particolare momento di ripiegamento della storia su se stessa. Sul filo di questa evocazione, Kuśmirowski esplora la complessità del ricordo e dell’oblio attraverso installazioni in cui si combinano elementi visivi, sonori e sensoriali. La serie di ambienti, di diversa natura e per la maggior parte inediti, dialogano tra loro creando un ponte tra passato e presente che genera una palpabile atmosfera sospesa ed enigmatica.
A seguire il film Omicidio a luci rosse (USA/1984) di Brian De Palma (114′)
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Domenica 7 luglio 2024 ore 21.30
Silvia Battistini (direttrice Musei Civici d’Arte Antica)
Conoscenza e Libertà. Arte islamica al Museo Civico Medievale di Bologna
Il Museo Civico Medievale conserva un prezioso nucleo di manufatti islamici che riflette l’interesse collezionistico di illustri personaggi bolognesi verso l’arte orientale fin dalla seconda metà del XVIII secolo. Fino al 15 settembre 2024, la mostra Conoscenza e Libertà. Arte islamica al Museo Civico Medievale di Bologna consente di riscoprire vicende e percorsi che, da secoli, costituiscono una parte significativa della storia culturale della città attraverso una selezione di manufatti di altissima qualità – tra metalli, ceramiche, maioliche, vetri e manoscritti – realizzati dall’inizio del XIII al XVIII secolo. L’obiettivo della curatrice Anna Contadini è quello di mettere in evidenza l’influenza che le culture materiali di produzione islamica hanno avuto sull’arte e sul pensiero occidentali, in particolare nella trasmissione di saperi scientifici e tecniche di manifattura e decorazione diventate parte di un vocabolario artistico globale.
A seguire il film Deriva a Tokyo (Gia/1966) di Seijun Suzuki (82’)
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Giovedì 18 luglio 2024 ore 21.30
Anna Dore (curatrice della Sezione Etrusca, fase villanoviana Museo Civico Archeologico)
Il dolio delle meraviglie. Un nuovo allestimento per il Ripostiglio di San Francesco
Il Museo Civico Archeologico continua ad aggiornarsi, in una dialettica proficua fra rispetto degli allestimenti storicizzati e moderne esigenze di fruizione. Con questo spirito è stata recentemente interessata da un accurato restyling con nuovi apparati multimediali una delle sale che più incuriosiscono il pubblico: quella dedicata al Ripostiglio di San Francesco, eccezionale rinvenimento riferibile all’inizio del VII sec. a.C. Si tratta probabilmente del deposito di una fonderia, costituito da un grande vaso (dolio) riempito con più di 14.000 oggetti in bronzo, che ci svelano informazioni sulle dinamiche economiche e sociali della Bologna etrusca. Oltre al numero, eccezionale risulta la varietà dei pezzi presenti, tra i quali figurano quasi tutte le categorie di manufatti in uso nella Prima Età del Ferro: armi, oggetti di ornamento e di prestigio, utensili e attrezzi si affiancano a frammenti di vasellame, lamine ritagliate, verghette, pani metallici di varie dimensioni, scarti di fusione e scorie. Numerosi in particolare gli strumenti da lavoro, preziosi per ricostruire le principali attività artigianali e di sussistenza della comunità villanoviana.
A seguire il film Dune (USA, 2021) di Denis Villeneuve (155′)
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Mercoledì 7 agosto 2024 ore 21.15
Alessio Zoeddu (funzionario Museo del Patrimonio Industriale)
L’antica Bologna dell’acqua e della seta
Fin dal XII secolo Bologna si dota di un complesso sistema idraulico artificiale composto da chiuse, canali e chiaviche che distribuiscono a rete l’acqua, prevalentemente utilizzata come fonte di energia per il funzionamento di numerosi opifici.
Tra questi spicca il mulino da seta “alla bolognese”, di cui in museo è presente un modello in scala 1:2 funzionante, utilizzato per la torcitura del filo di seta al fine di ottenere il velo, prodotto che rende celebre Bologna per oltre quattro secoli, ampiamente commercializzato in tutta Europa e spesso riprodotto nell’iconografia occidentale. L’abbondanza della risorsa idrica, unita all’alta tecnologia raggiunta dai mulini da seta, permette così ad una città, non dotata di significativi corsi d’acqua naturali, né di uno sbocco sul mare, di recitare un ruolo da protagonista nel panorama della prto-industria europea e del grande commercio internazionale fino alla fine del XVIII secolo.
A seguire il film Divorzio all’italiana (Ita/1961) di Pietro Germi (105’)
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Giovedì 8 agosto 2024 ore 21.15
Marco Ballestri (curatore)
Wandrè La chitarra del futuro
In occasione dei 20 anni dall’apertura, il Museo internazionale e biblioteca della musica presenta l’esposizione Wandrè La chitarradel futuro. Antonio Vandrè Pioli (Cavriago, 1926 – 2004), in arte Wandrè, ha fondato negli anni Cinquanta la prima fabbrica di chitarre elettriche in Italia e inventato negli anni Sessanta e Settanta alcuni dei modelli più innovativi e sperimentali nella storia mondiale di questo strumento. Le sue “sculture sonore”, distanti dai modelli convenzionali dell’epoca, sono vere e proprie opere d’arte pop intrise di futurismo, surrealismo, metafisica e astrattismo, ancora oggi tra le più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo. Il curatore dell’esposizione Marco Ballestri, membro del collettivo I Partigiani di Wandrè, introduce il pubblico a questa figura leggendaria accompagnato da una clip del documentario Wandrè. Utopia elettrica (2024/23,30′), un progetto di Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura e Paesaggio realizzato da 3D Produzioni, integralmente visibile in mostra. - A seguire il film I Compagni (Ita/1963) di Mario Monicelli (128’)
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Venerdì 9 agosto 2024 ore 21.15
Roberto Martorelli (referente per la valorizzazione culturale del Cimitero Monumentale della Certosa per il Museo civico del Risorgimento)
Le forme del passato, la scoperta del presente. La Certosa, museo a cielo aperto
Sepolcreto etrusco, monastero certosino, cimitero. La Certosa di Bologna testimonia 2500 anni di trasformazioni del territorio, ma soprattutto, con la sua estensione su 25 ettari, è il più grande museo cittadino, dove si intrecciano storia, arte, cultura e costume. Un luogo straordinario creato da chi ci ha preceduto per riflettere sul passato, il presente e il futuro.
Un modo insolito e suggestivo per scoprirlo è con la rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo che propone un ricco programma di attività al tramonto e di sera: per dare voce alle memorie custodite nella sale, nelle gallerie e sotto i portici del cimitero monumentale, alla scoperta di storie di vita grandi e piccole tra incantevoli architetture, pitture e sculture.
A seguire Matrimonio all’italiana (Ita/1964) di Vittorio De Sica (102′)