Pubblicato in: Cinema

L’orto americano, il nuovo film di Pupi Avati tra l’Iowa e l’Emilia

Luigi Maffei 3 settimane fa
pupi avati
ph. Elen Rizzoni

L’orto americano segna il ritorno di Pupi Avati al genere gotico, con un film che affonda le sue radici nell’omonimo romanzo dello stesso regista. Presentato come evento di chiusura della Mostra del Cinema di Venezia 2024, il film è atteso nelle sale italiane a partire dal 6 marzo 2025.

La trama si snoda nel contesto della liberazione dell’Italia da parte delle forze alleate, un periodo storico che fa da sfondo a una narrazione intrisa di mistero e tensione.

Il protagonista è un giovane soldato americano, interpretato da Filippo Scotti, che si trova coinvolto nella ricerca della figlia scomparsa di un’anziana donna inglese, magistralmente interpretata da Rita Tushingham.

Filippo Scotti (ph. Elen Rizzoni)

La ricerca si trasforma ben presto in un viaggio inquietante, dove il soldato si imbatte in eventi misteriosi che lo conducono alla scoperta di un segreto oscuro celato nel passato della famiglia. Avati costruisce un’atmosfera densa di suspense, omaggiando i maestri del cinema di genere e giocando con gli elementi classici del gotico, come l’ambientazione isolata, i segreti familiari e la presenza di un elemento soprannaturale.

“Ancora una volta affrontiamo il genere ‘gotico’, in questo caso non solo confermando quei luoghi della nostra regione che sono risultati così significativi, ma allargandoci per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna” dichiara il regista Pupi Avati

Location e cast

Il film è stato girato tra l’Iowa, luogo d’origine del soldato, e le campagne ferraresi, dove si svolge la maggior parte della vicenda.

Questi luoghi, così diversi tra loro, contribuiscono a creare un contrasto visivo che amplifica la sensazione di straniamento e mistero. Le atmosfere cupe e suggestive, tipiche del cinema di Avati, sono esaltate dalla fotografia e dalla colonna sonora, che contribuiscono a creare un’esperienza immersiva per lo spettatore.

Il cast, oltre ai già citati Scotti e Tushingham, include Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Massimo Bonetti e Romano Reggiani. La loro interpretazione contribuisce a dare spessore ai personaggi e a rendere credibile la storia.

“L’orto americano” rappresenta un ritorno alle origini per Avati, che dopo aver esplorato diversi generi cinematografici, torna a confrontarsi con il gotico, un genere che gli ha dato grandi soddisfazioni in passato. Il film è un’opera matura e consapevole, che conferma la capacità del regista di creare storie coinvolgenti e di atmosfere suggestive.