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La Società del Casinò di Bologna: quando solo i nobili giocavano d’azzardo

News Partner 4 anni fa
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La sua nascita risale all’età napoleonica, con una crescita molto rapida, anche avendo come esempio i ritrovi aristocratici del Settecento. Stiamo parlando della Società del Casinò di Bologna, che per buona parte dell’Ottocento rappresentò un vero e proprio fulcro di ispirazione, ma anche uno snodo prioritario nella vita mondana, così come quella cultura della città felsinea.

Tra i suoi soci, infatti, figuravano spesso e volentieri i rappresentanti più potenti e affermati della classe dirigente bolognese, facenti parte anche della politica della città. La vita all’interno della Società del Casinò di Bologna era scandita da ritmi e appuntamenti molto frequenti e l’intrattenimento non era solo a livello culturale, ma c’erano anche tanti giochi d’azzardo che andavano per la maggiore, come ad esempio il lotto, le carte e il biliardo.

Il gioco d’azzardo da quel momento in avanti è cambiato notevolmente: il fascino, in alcuni casi, è rimasto però lo stesso. Oggigiorno si gioca sul web, avendo sempre un occhio di riguardo alla questione legata alla sicurezza: ci sono piattaforme come casinoonlineaams.com, che offrono la possibilità di trovare casinò online dove poter puntare e scommettere senza alcuna preoccupazione circa eventuali problemi al proprio conto di gioco oppure in merito all’affidabilità dello stesso portale, semplicemente perché sono certificati AAMS e rispettano la normativa italiana sotto ogni punto di vista.

La vita di tutti i giorni nella Società del Casinò di Bologna

Ciascuna attività era oggetto di un programma realizzato da una specifica commissione e veniva organizzata grazie alla raccolta fondi derivante dalla quota mensile che i soci dovevano sborsare. La quotidianità era scandita alla perfezione dai ritmi del Casinò, dal momento che, tranne in caso di feste o accademie, l’apertura andava dalle 12 fino alle 24 di ogni giorno.

Quindi, l’intrattenimento principale si sviluppava sul gioco, ma comprendeva anche semplicemente la conversazione, grazie alla presenza di un’ampia scelta di giornali, sia di stampo politico che scientifico e letterario. Basti pensare come erano presenti alcune tra le più importanti gazzette delle città non solo in Italia, ma pure all’estero, senza dimenticare come c’era la possibilità di sfogliare anche i vari Opuscoli letterari, nonché gli Annali di Agricoltura di Filippo Re. Non mancava la possibilità di tenersi in forma con la scherma, ma anche la poesia cominciò a diventare una passione per tante persone, a maggior ragione quando la Società cambiò il nome in Accademia Felsinea.

Il boom dell’intrattenimento musicale

Pian piano prese piede un’attenzione sempre maggiore verso l’ambito musicale. Con cadenza settimanale, ogni domenica, a partire dalle ore 12 fino alle ore 15 che è stato riportato nelle varie testimonianze storiche che sono arrivate fino ai giorni nostri, veniva organizzato un vero e proprio concerto al pianoforte, in cui venivano suonati i brani più apprezzati al tempo.

In altre giornate venivano organizzate anche delle serate con concerti a cui era chiamata a prendere parte pure l’orchestra. Chi presenziava? Spesso e volentieri erano musicisti e cantanti che già allietavano le serate cittadine nei vari teatri di Bologna: di conseguenza, non mancarono di certo gli artisti di fama nazionale.